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Impossibile detergere vera poesia con poche parole dal basso del ventre. È necessario spesso incidere, Escludendo dal suono la semantica. Ritrovando del lemma l’origine. Quell’espressione armoniosa che esula dal senso stesso di una frase compiuta ... (continua)
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Nella notte ascolto solo
da sempre il suono sordo
del tuo vecchio viso incompreso
che padre e dolore
mai così furon dette le parole
e d'amore nascosero
ogni mia volontà distruttiva
ogni eco di rivalsa
Di quei rigurgiti ferrosi,... leggi...
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in quale dissapore
porto le parole verso gli albori
raccapriccianti piccoli mostri
che s'affacciano furiosi dalle labbra di carne
e sfolgorano luce adamantina
sui tetti dell'inusuale ombra della mia coscienza
che ripercorrono nel rumore... leggi...
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solo tacciono
le spine conficcate nel cuore
senza parole né respiro sono i dolori
che sovente incontrano croci affini
lungo i viali alberati dello zoo
ingressi freddi nelle sinagoghe defunte
e piramidi innalzate come schermo... leggi...
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Gli attimi,
non giungono,
- si perdono in risvegli -
lasciando spazi ogivali
su guanti di lune
defunte.
Soffi di favole antiche,
tra poveri sofismi della notte,
restano orfani,
selvaggi d'occhiaie fonde
in fiati dispersi nelle... leggi...
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In un fiore che sboccia
racchiudo e detengo l'ignoto
meraviglia ed incanto
mentre sfoglio nitide immagini
chiarificatrici
lo splendore
che porta corona
impera svettante
con guglie di petali
armonizzanti in seta
leggera l'anima si fa... leggi...
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ho visto occhi
occhi che hanno tramontato smeraldi
che innocenti hanno palpato sentenze
e nella verde meraviglia si son sciolti in lacrime
ho visto occhi
occhi che hanno tracciato ellissi di dolore
nel turbamento feroce dell'incredulità
e... leggi...
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eri piccola ombra ignota a Dio
una celata smorfia da marciapiede
sospinta come rosa di gerico
da gas autostradali
rotolavi
aprendo i polmoni alla rugiada del mattino
mentre riavvolgevi tapparelle inconsistenti
rotolavi
e ti chiedevi... leggi...
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volevo aprire una sola solitaria finestra
una porta per precipitare
ridendo a squarcia gola
ballando come un pazzo
sul male
e sullo squallore intrinseco in ciò che c'è di vivo
volevo sbirciare come un bimbo
affogando nelle... leggi...
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piccolo cuore ingenuo
come sei buffo
mentre rotoli e ti frantumi
nei fanghi dell'illusione
tu non ci sei...
piccolo cuore urlante
odio la tua voce soprana
che nel buio insiste dall'eterno
suadente vociare di speranza
dove sei... leggi...
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cieco
le retine le ho perdute
scommettendo sull'ultima corsa
la mia prole...
e tutto va come deve
segue un corso fluido
l'atavica speranza sanguigna
il fiume d'orme
di carne e sperma
e paradiso
riverbera potente sulla linea dello... leggi...
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è domenica mattina
una libra di luce
bilancia il buio nella stanza
m'affaccio sul balcone
pesante
per nulla disinvolto
orso sveglio da un letargo
che pare infinito
respiro l'asfalto...
in strada borbottano gli sbarbati
con il loro... leggi...
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reggevo l'immortale giovane calice
nella mano segnata da scaglie d'avvenimenti
mentre ad occhi chiusi proteggevo me stesso
dal lupo sociale
voleva farsi guardare
in tutta la sua meschina fierezza
mentre lacerava brandelli di sogni
da figure di... leggi...
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Questa poesia è pubblicata anche nel sito RimeScelte |
EnzoL
 | Gli attimi,
non giungono,
- si perdono in risvegli -
lasciando spazi ogivali
su guanti di lune
defunte.
Soffi di favole antiche,
tra poveri sofismi della notte,
restano orfani,
selvaggi d'occhiaie fonde
in fiati dispersi nelle epoche
percorsi sbiaditi
- dove passeggiano incuranti -
orchi in gonnella e mostri bambini.
Senza meta,
e all'ombra distorta
di questa tragedia
il mio sorriso si lascia morire,
con i pugni serrati
raccogliendo le ginocchia
al petto
seguendo disinvolto,
il feroce frinire in acciaio
di una giostra senza sole | 


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EnzoL |
31/05/2012 20:00| | 3338 |
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